Scopri Cuglieri: guida e consigli per una vacanza low cost in Sardegna

Cuglieri è un piccolo comune sardo di circa 2500 abitanti, situato a 479 metri sul livello del mare, alle pendici del massiccio del Montiferru, che dà il nome all’omonima regione storica in provincia di Oristano. Il paese è situato ad anfiteatro sul colle Bardosu e pare che l’attuale nome del borgo abbia origini medievali, sebbene qualche studioso abbia ipotizzato una derivazione più antica, risalente al periodo fenicio.

casteddu etzu

Il montiferru visto dalle rovine di Casteddu Etzu nei pressi di Cuglieri

Cuglieri è molto conosciuto nel circondario per alcuni aspetti: in primis, per l’abbondante produzione di olio extravergine di oliva di altissima qualità, resa possibile grazie ai numerosi campi dedicati alla coltura degli ulivi; è poi noto per l’arco naturale di S’Archittu, che prende il nome dal celebre arco di roccia da cui sono soliti tuffarsi i bagnanti più coraggiosi; l’arco di S’Archittu (letteralmente “l’Archetto”) è stato sottoposto a tutela con un decreto del Ministero dell’Ambiente, proprio in quanto monumento di origine naturale. Cuglieri è poi conosciuto per la cascata a mare di Cabu Nieddu, l’unica del suo genere in tutta Italia.istrampu de cabu nieddu cuglieri

Il centro storico di Cuglieri, costruito in cima ad una collina, domina tutto il territorio circostante che è di circa 120 chilometri quadrati. La collocazione del borgo ha origini strategiche, perché dall’alto era possibile tenere sotto controllo le persone in entrata e in uscita dal territorio, nonché i possibili attacchi provenienti dal mare. Dal paese è infatti possibile godere della vista delle montagne, dei fitti boschi, dei fiumi e delle borgate circostanti, fra le quali citiamo Santa Caterina di Pittinuri, Torre del Pozzo e S’Archittu. Le borgate vicine al mare sono caratterizzate da ampie spiagge, molte delle quali rocciose, e costiere imponenti.

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S’Archittu è un arco naturale di estrema bellezza

 

Cosa vedere a Cuglieri?

 

Luoghi Sacri

A Cuglieri, così come in tutto il resto del territorio sardo, è possibile ammirare numerosi luoghi sacri, sia d’origine cristiana che pagana, a testimonianza della lunga tradizione spirituale che da sempre contraddistingue il popolo sardo.

Il complesso Paleocristiano di Cornus, situato nell’area di Columbaris e risalente al IV-V secolo d.C., ospita ciò che resta di due antichissime basiliche, un battistero, un palazzo episcopale e un’area cimiteriale ad oggi resa un museo. I resti delle strutture vennero ritrovati in seguito a delle ricerche archeologiche, che hanno inoltre dimostrato come, inizialmente, in quest’area dovesse esistere una struttura termale, molto probabilmente legata ad una villa di cui si sono trovate tracce negli scavi.

La Basilica Minore di Santa Maria ad Nives rappresenta invece uno dei centri mariani tra i più rilevanti della Sardegna, per lo meno per quanto concerne il suo aspetto storico e di devozione. La basilica, eretta nel XIV secolo, fu ricostruita totalmente tra il XVII e il XVIII secolo in uno stile completamente nuovo. Nelle vicinanze della basilica è poi situata la chiesa campestre di Sant’Imbenia, ugualmente molto suggestiva e affascinante. La chiesa è stata inserita nell’itinerario dei Martiri della Regione Sardegna, nonché nel Registro dei Cammini di Sardegna: si tratta di itinerari ben precisi che possono essere percorsi da chi abbia interesse nello scoprire il lato meno “vacanziero” e più storico-spirituale della regione Sardegna.

Un altro interessante sito, sempre connesso con il culto mariano a Cuglieri, è il Complesso dell’Ex Convento dei Serviti, insieme all’antica Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie. L’origine di diverse strutture risale alla fine del 1400 e agli inizi del 1500. Solo nel 1540 però, grazie alla donazione della struttura da parte della famiglia nobile Zatrillas, fu annesso il Convento dei Servi di Maria, primo ordine religioso nel borgo di Cuglieri. Lucia Zatrillas, principale donatrice, venne inserita per la sua generosità nell’elenco dei Beati dell’ordine.

Il complesso dell’ex Seminario Regionale sardo, invece, venne eretto in pochissimo tempo e, fra il 1927 e il 1971, è stato sede della Facoltà di Teologia Sarda. Si trattava di un importante luogo di formazione gestito dall’ordine dei Gesuiti, che si impegnavano a educare il clero sardo e a istruirlo a livello teologico, spirituale e musicale.
Attorno alla Chiesa di Santa Croce, costruita intorno all’XI secolo e situata al centro del paese, nacque il primo vero insediamento abitativo del borgo. La chiesa rappresenta infatti uno dei punti centrali del paese, nonché il luogo di culto più frequentato. Nonostante ciò, vengono e venivano frequentate anche le altre chiese del circondario, dislocate nei vari rioni storici.

Civiltà nuragica

Cuglieri, oltre che essere custode di tutte queste antiche chiese, è anche famosa per una serie di importanti testimonianze di periodi storici antecedenti, ovvero quello nuragico, punico e romano.
Una tappa fondamentale per i visitatori, infatti, non può che essere rappresentata dal Museo Civico Archeologico di Cuglieri. Situato all’interno dell’ex Convento dei Cappuccini, struttura eretta nel 1610, il Museo Civico accoglie un altissimo numero di reperti rari, portati alla luce durante le ricerche degli archeologi.

Il Museo oggi si prepara ad accogliere e ad esporre anche i più recenti ritrovamenti degli scavi in corso sulla collina Corchinas, i quali stanno portando alla luce antiche rovine e preziosi manufatti appartenenti all’antica città di Cornus.

Tutto il territorio intorno al paese è un vero e proprio museo a cielo aperto, in quanto sede di un elevato numero di tesori storici. È infatti possibile osservare 65 nuraghi, caratteristiche costruzioni tipiche della Sardegna, realizzate in pietra e aventi la forma di un cono senza punta; i nuraghi sono presenti con diversa concentrazione su tutta la Sardegna, sono unici nel loro genere e rappresentativi della civiltà nuragica.nuraghe ergulis

È poi possibile osservare alcuni resti di Domus de Janas (letteralmente “Case delle Fate”), preistoriche strutture sepolcrali: si tratta di antiche tombe scavate nella roccia, risalenti all’era pre-nuragica, spesso raggruppate e collegate fra loro fino a formare dei veri e propri cimiteri sotterranei.
Infinte, si possono ammirare le tombe dei Giganti, imponenti monumenti a base rettangolare absidata, costituiti da grossi blocchi di pietra che andavano a formare delle sepolture collettive, appartenenti all’età nuragica.

grotte di serruggiu

Le grotte di Serruggiu si trovano nel territorio di Cuglieri

A fare da contorno a tutta questa storia a cielo aperto c’è la bellezza ed eterogeneità del patrimonio naturale e paesaggistico, il quale si estende selvaggio dalla montagna al mare. Citiamo, fra i tanti luoghi d’interesse, la cascata di Massabari, le fonti di Tiu Memmere, l’olivastro millenario, la piscina naturale di Su Riu ‘e sa Ide e le numerosissime spiagge.
Unica nel suo genere in tutta Italia, la cascata di Cabu Nieddu fa un salto di circa 40 metri per andare dalla scogliera direttamente in mare: la cascata è però visibile solo nel periodo delle piogge, quando effettivamente è ricca d’acqua (da novembre a maggio).

Che cosa mangiare a Cuglieri?

Anche per quanto riguarda il cibo e i piatti tipici c’è tanto da dire. Una delle prime cose da provare quando si parla di cucina tipica sarda a Cuglieri è senza dubbio Sa Panada Cuglieridana. Questo piatto consiste in un impasto di farina, acqua, strutto e sale: l’impasto viene lavorato a mano con forza, per poi essere steso e farcito con un ripieno di carne. Il ripieno è fatto con due tipi di carne cotta in padella e sfumata con del vino rigorosamente sardo, a cui vengono successivamente aggiunti carciofi, fave, piselli, olive, pomodori secchi, aglio, prezzemolo e zafferano. Il gusto della Panada è assolutamente unico e caratteristico, tant’è che esiste una sagra, che si svolge nel mese di agosto, interamente dedicatale. La sagra rappresenta per i visitatori non solo un’occasione per scoprire i gusti unici della Sardegna, ma anche per comprendere i sistemi di lavorazione di tutti gli ingredienti elencati.

Altro piatto da citare è assolutamente Su Chivalzu, pane tipico realizzato dalla crusca di grano duro, che rimane morbido all’interno e croccante all’esterno. Esistono tantissime varietà di pane in Sardegna, che si differenziano per forma della pagnotta, dimensioni e tipologia di impasto.

Altri prodotti e piatti tipici di Cuglieri sono: Sa Petta Imbinada, ossia la carne battuta a coltello o tritata, che viene fatta macerare nel vino risso per diversi giorni, per poi essere cotta. La ricetta in questione è molto antica ed era pensata per ottenere una migliore e più duratura conservazione del prodotto. Molto gustose sono poi le Fae cun Laldu e la favata, entrambe preparazioni a base di fave, e Su pane dorau (letteralmente “Il pane dorato”), un modo gustoso per riutilizzare il pane raffermo, che viene ammorbidito con il latte, passato nell’uovo e poi fritto nell’olio.
A proposito di olio, come già accennato, Cuglieri è nota per l’abbondante produzione di olio di oliva di altissima qualità. La produzione di olio d’oliva venne introdotta a suo tempo dagli spagnoli (durante la dominazione) e rappresenta un’eccellenza del territorio. Il clima temperato e il metodo tradizionale di coltivazione consentono di ottenere un extra vergine di qualità che porta Cuglieri ad essere rinomato in tutta la Sardegna.

Concludiamo la parte dedicata al cibo citando qualche dolce tipico: Sos Pabassinos sono un genere di biscotti preparati di solito in occasione della festa di Ognissanti. Si caratterizzano per la tipica forma a rombo e sono ricoperti di glassa. Il nome del dolce deriva dal termine sardo “Papassa”, che significa “uva passa”. Sos Piricchitos sono ugualmente dolci tipici delle feste. Vengono preparati soprattutto per Carnevale o in occasione della Pasqua. Si tratta di una frolla d’uovo dalla forma circolare, poi fritta e ricoperta da una glassa al limone.

Che cosa fare a Cuglieri?

Il forte legame degli abitanti di Cuglieri con la fede si riscontra anche in alcuni degli eventi tipici del paese. Si tratta soprattutto di manifestazioni tradizionali, legate alle usanze storiche e religiose. Durante la Settimana, ad esempio, vengono rievocate cerimonie e rituali che si ripetono puntualmente tutti gli anni dai tempi della dominazione spagnola. La seconda domenica di maggio, in concomitanza con la festa di Santa Caterina, i fedeli sono soliti muoversi in pellegrinaggio da Cuglieri fino alla vicina borgata marina, proprio per celebrare la santa.

È interessante, nel mese di giugno, assistere e partecipare agli antichi festeggiamenti per il Santo Giovanni. La festa cristiana, inoltre, coincide con il solstizio d’estate, al quale invece sono legate manifestazioni rituali di origine ben più antica del cristianesimo: durante le celebrazioni antiche per l’inizio dell’Estate, ci si recava nei luoghi di culto per rendere omaggio alle divinità naturali del sole (Su Fogu) e dell’acqua (S’Abba Muda). La cerimonia si svolge nel silenzio assoluto in quanto si pensa che siano presenti in quel momento anche le anime dei defunti, e a loro sono dedicate e riservate le strade del borgo, illuminate appositamente da dei torcioni di fuoco.

Nel mese di agosto ci sono poi altri due appuntamenti importanti a Cuglieri: il primo, è quello del 5, ovvero la festa patronale di Santa Maria della Neve, per la quale vengono predisposti sia festeggiamenti religiosi che civili, i quali si concludono con uno spettacolo di fuochi pirotecnici. Il secondo appuntamento importante è quello del 10 agosto, giorno dedicato a Santu Larentu (San Lorenzo). In questa data si svolge la tradizionale sagra campestre che riunisce intorno alla tavola sia fedeli che turisti, dato che si festeggia mangiando piatti tipici e ballando sulle note della musica tradizionale.

Leggermente diversa è l’aria che si respira in occasione del festival organizzato nel fine settimana tra le festività del Natale e il Capodanno: ogni anno, Sardinia Anima Mundi riunisce visitatori di diverse nazionalità, curiosi di scoprire le tradizioni, la storia e la cultura di Cuglieri e della zona di Montiferru. La presenza di molti turisti dona al festival un sapore internazionale e multiculturale, ma sempre volto alla condivisione di esperienze culturali (come mostre, spettacoli e concentri che animano il borgo) e culinarie (perciò pranzi, cene e assaggi dei piatti tipi del paese, fra i quali anche quelli che abbia citato all’interno di questo articolo).

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Non ti resta che scoprire tu stesso le bellezze di Cuglieri e dell’area circostante, così da poter confermare (o smentire) quando abbia scritto fino ad ora in questo articolo. Siamo certi che, a prescindere dal mese in cui verrai a trovarci, troverai presso il paese un’accoglienza calorosa e unica; potrai vivere esperienze indimenticabili, visitare luoghi suggestivi e senza paragoni, sia che tu sia amante del mare, sia che prediliga la montagna. Conoscerai gli abitanti di un borgo aperto alla condivisione e ricco di persone pronte ad aiutare “lo straniero”, così come vuole la sacra tradizione dell’ospitalità sarda.

 

santa caterina di pittinuri

Servizio traghetti a cura di Traghettilines

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